Che cosa intendevano con culto i primi cristiani? Il culto per Gesù era un altro possibile modo di adorare Dio? A partire da queste domande, James D.G. Dunn affronta la questione della natura umana o divina di Gesù per la chiesa delle origini - aspetto chiave per il cristianesimo insieme alla dottrina della Trinità - nell'intento di rispondere all'interrogativo, solo apparentemente semplice, se per i primi cristiani Gesù fosse Dio. «In ultima analisi, quello che mi propongo di dimostrare è che i primi cristiani non consideravano l’adorazione di Gesù come qualcosa che entrava in conflitto con il culto dell’unico Dio, bensì la concepivano come un modo particolare di adorare quest’ultimo. Ciò implica che l’adorazione di Gesù possa essere ammessa e compresa solamente all’interno del quadro di riferimento fornito dalla dottrina trinitaria: qualunque modo di adorare Gesù che non sia a sua volta un modo di adorare Dio attraverso Gesù – o, per dirla in modo più preciso, che non sia un’adorazione di Dio attraverso Gesù e nello Spirito – non è un modo di adorare Dio che possa definirsi cristiano». - James D.G. Dunn
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La simbologia cristiana che veniva utilizzata anche dai malavitosi / mafiosi italiani e anche l'utilizzo da parte dei malavitosi dell'est Europa, i russi. Inoltre racconta che in antichità, per i primi cristiani era prassi tatuarsi. Cosa vietata oggi dalla Chiesa, ma che una volta sembra, venisse tollerata.
I cristiani generalmente considerano Gesù come il Cristo, il tanto atteso Messia, ma anche l'unico e solo Figlio di Dio. Le prime parole del Vangelo secondo Marco (Marco 1.1), "Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio" danno a Gesù due attributi distinti: Cristo ("Unto") e Figlio di Dio.